L’uso della chirurgia endoscopica spinale convenzionale uniportale per la stenosi spinale lombare può essere limitato da difficoltà tecniche e da un campo visivo ristretto. Lo scopo di questo studio è descrivere la tecnica di decompressione endoscopica percutanea biportale (PBED) per la stenosi spinale lombare e l’analisi dei risultati clinici post-operatori. I risultati di questo studio affermano che, da un punto di vista chirurgico, l’endoscopia percutanea biportale è molto simile alla chirurgia spinale microscopica, consentendo una buona visualizzazione delle aree sublaminari e foraminali mediali controlaterali. Gli autori suggeriscono che la PBED, che è una procedura minimamente invasiva, è un’opzione di trattamento alternativa per la stenosi lombare degenerativa.

La chirurgia vertebrale minimamente invasiva può ridurre al minimo i danni alle normali strutture anatomiche. Recentemente, sono stati tentati interventi di chirurgia vertebrale completamente endoscopici per la chirurgia di fusione lombare. In questo studio, gli autori hanno eseguito una tecnica endoscopica percutanea unilaterale biportale (UBE) come chirurgia minimamente invasiva per la fusione lombare. Lo scopo di questo studio è di presentare la tecnica UBE di fusione lombare (LIF) completamente endoscopica e di analizzare i risultati clinici. Da questo studio emerge che la LIF completamente endoscopica con tecnica UBE può rappresentare un’alternativa minimamente invasiva per il trattamento della malattia degenerativa lombare.

Questo studio ha confrontato retrospettivamente gli esiti clinici e radiologici della fusione endoscopica lombare unilaterale biportale (ULIF) con quelli della fusione lombare posteriore convenzionale (PLIF). Sono stati selezionati 71 pazienti con ULIF (età, 68 ± 8 anni) e 70 con PLIF (66 ± 9 anni) per un segmento lombosacrale seguiti per più di 1 anno. Il gruppo PLIF ha dimostrato un tempo di intervento significativamente più breve e un maggior numero di trasfusioni rispetto al gruppo ULIF. La VAS per il dolore alle gambe in entrambi i gruppi e per il dolore alla schiena nel gruppo ULIF è migliorata significativamente a 1 settimana, mentre la VAS per il dolore alla schiena nel gruppo PLIF è migliorata significativamente a 1 anno. I punteggi ODI sono migliorati a 1 anno in entrambi i gruppi. I tassi di complicanze non erano significativamente diversi tra i gruppi. I tassi di fusione con gradi certi e probabili non erano significativamente diversi tra i gruppi. Tuttavia, il gruppo ULIF ha avuto significativamente (P = 0,013) meno casi di fusione definita e più casi di fusione probabile. È quindi possibile concludere che l’ULIF è meno invasiva e altrettanto efficace della PLIF convenzionale nel migliorare gli esiti clinici e nell’ottenere la fusione.